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MANUTENZIONE CORDE

Negli ultimi anni sta prendendo sempre più piede nel mondo dell’edilizia l’impiego di sistemi di accessi e posizionamento mediante funi.

Tali sistemi di lavoro sono una diretta evoluzione di tecniche alpinistiche e speleologiche, in cui l’operatore è direttamente sostenuto dalla fune, sia che si trovi sospeso completamente, sia che si trovi in appoggio alla struttura, nella fase di accesso, durante il lavoro nella fase di uscita dal luogo di lavoro o comunque in una o più di queste fasi.

Qualsiasi circostanza debba affrontare un lavoratore in quota, qualunque sia l’attività nella quale è impegnato, c’è un accessorio che rappresenta una vera a propria costante nell’attrezzatura di cui dispone: la corda.

Si tratta di un elemento di primaria importanza, che di fatto costituisce il collegamento diretto dell’operatore con il punto di ancoraggio e, quindi, con la propria sicurezza.

Una distinzione fondamentale è quella tra corde dinamiche e corde statiche. Le corde dinamiche devono il loro nome al fatto di essere molto elastiche, mentre quelle statiche sono impiegate per i lavori in altezza.

Le corde sono costituite da anima e calza che si dividono ingegnosamente il lavoro: un’anima intrecciata di cosidetti trefoli fornisce la resistenza alla trazione. Intorno a questo nucleo viene tessuta una calza per proteggerla dai tagli e dalla sporcizia. La calza ha un’elasticità che le permette di muoversi per una lunghezza massima di 20 millimetri.

Le corde d’ arrampicata sono costituite da anima e calza che si dividono ingegnosamente il lavoro: un’anima intrecciata di cosiddetti trefoli fornisce la resistenza alla trazione. Intorno a questo nucleo viene tessuta una calza per proteggerla dai tagli e dalla sporcizia. La calza ha un’elasticità che le permette di muoversi per una lunghezza massima di 20 millimetri.

In una caduta standard, la resistenza delle corde da arrampicata viene testata in strutture di prova. Nel peggiore dei casi, una caduta sulla corda viene simulata come in un incidente di montagna. Ciò significa che in una caduta standard, un pezzo di corda deve sopportare un peso di 80 chilogrammi da un’altezza di 4,80 metri in un pezzo di corda della stessa lunghezza per cinque volte. Tuttavia, deve allungarsi in modo tale che la forza d’impatto (= la forza che agisce sul punto di assicurazione dell’arrampicatore) non superi i dodici kN.

In Europa possono essere vendute solo le corde da arrampicata che soddisfano gli standard dell’Union Internationale des Associations d’Alpinisme (UIAA 101) e dell’Unione Europea (CE EN 892).

Secondo gli standard dell’Union Internationale des Associations d’Alpinisme (UIAA 101) e dell’Unione Europea (CE EN 892), le mezze corde e le corde singole devono resistere ad almeno cinque cadute standard. Le corde gemelle invece almeno 12.

Le cadute che avvengono in arrampicata sportiva non si avvicinano quasi mai a questo carico, poiché le forze sono distribuite e quindi ridotte da vari fattori (lunghezza della corda, fissaggio intermedio, punto di deflessione e fissaggio dinamico).

La corda singola, come suggerisce il nome, è utilizzata da sola ed è la più facile da maneggiare. Il suo diametro in questi anni si è assestato tra i 8,5 e i 10,5 millimetri.

Le mezze corde sono utilizzate (così come le corde gemelle) insieme. Ciò significa che l’arrampicatore in testa alla cordata è assicurato da due corde da arrampicata più sottili e che, so lo vuole, può spaiarle nelle protezioni per una maggiore sicurezza e un minor attrito. Sono un po’ più complicate da maneggiare e, insieme, sono anche più pesanti delle corde singole. Ma hanno chiari vantaggi per l’arrampicata trad, l’arrampicata alpina con diverse lunghezze di corda e l’arrampicata su ghiaccio.

Gli arrampicatori esperti usano spesso le corde gemelle. Sono ancora più sottili e più leggere delle mezze corde e devono essere sempre inserite insieme nei dispositivi di assicurazione. Non si può scalare in cordate da tre con queste corde. Tuttavia, le corde gemelle hanno il vantaggio di una migliore maneggevolezza e un peso inferiore, e vengo utilizzate soprattutto nell’alpinismo, nel misto e nell’arrampicata su ghiaccio.

La vita della corda in quanto tale, cioè anche senza utilizzarla, viene indicata dal fabbricante nei libretti di istruzioni e generalmente si aggira sui 10 anni. Però ogni corda è diversa e ci sono indicazioni specifiche che dipendono ad esempio dal filamento di nylon, dal polimero, dal trattamento.

L’usura dipende anche da fattori quali il tipo di arrampicata, il numero di cadute grandi e piccole e la cura della corda.

Se la calza è consumata o bruciacchiata da alcune cadute, se l’anima e la calza si spostano notevolmente, o non appena l’anima è visibile, è necessario sostituire immediatamente la corda. Questo vale anche se la corda da arrampicata è stata a contatto con acidi o solventi.

L’arrampicatore ha già affrontati: i fastidiosissimi nodi o ingarbugli della corda che impediscono un’assicurazione fluida e bloccano la corda nel dispositivo di sicurezza. Prima di iniziare ad arrampicare bisogna sempre controllare la corda e se la si vede parecchio ingarbugliata la si deve sbrogliare prima di attaccare la parete.

Quando ci troviamo in situazioni simili ci sono due modi per sbrogliare la corda:

  • 1. il più semplice: fate passare tutta la corda da un capo all’altro, sbrogliate il nodo e poi ripiegate la corda appendendola da qualche parte.
  • 2. oppure: legate un capo della corda ad un albero e fissate all’altro capo un cordino (lungo circa 1 metro). Ora fate passare tutta la corda sul cordino: i nodi si trasferiscono cosi dalla corda da arrampicata al cordino e la vostra corda da arrampicata è libera.

Per la corretta conservazione delle corde da arrampicata sono particolarmente importanti:

  • 1. Una corda d’arrampicata deve essere conservata al buio, in luogo fresco e asciutto. In questo modo la corda non invecchia in fretta. Quindi, se avete una cantina con queste condizioni climatiche, è il posto giusto dove riporla
  • 2. Se utilizzate sacchi porta corda, quando riponete la corda da arrampicata posizionate il sacco aperto sul pavimento o su uno scaffale; l’umidità residua deve in ogni caso essere in grado di fuoriuscire.

Se la vostra corda da arrampicata è rovinata da una o da entrambe le estremità o è comunque consumata, potete allungarne la vita accorciandola un po’. Potete farlo a casa oppure potete andare al negozio di arrampicata locale e farvi accorciare la vostra corda.

Le corde vanno utilizzate seguendo le istruzioni del fabbricante: le corde hanno un libretto d'uso e manutenzione che raccoglie queste indicazioni per il mantenimento e per l'utilizzo della corda.

La sabbia si compone di cristalli sfaccettati che per effetto della compressione sulla roccia, tagliano i nano-filamenti del nylon durante lo scorrimento della corda sulla superficie di appoggio, rovinandola. Lo sporco superficiale deve essere rimosso attraverso il lavaggio, possibilmente poco dopo l’utilizzo.

Una corretta attrezzatura è fondamentale per muoversi in quota. In particolare, se si arrampica, è necessario avere cura delle proprie corde, facendo pulizia e controlli periodici oltre che molta attenzione quando le utilizziamo in ambiente.

La cura è la parte prima di tutto della prevenzione. E' buona cosa utilizzare sempre un telo o un sacco che oltre ad essere utile per trasportarla, serve a proteggere la corda dal suolo: sabbia, terra, polvere e anche da altri materiali pericolosi come vetri che potrebbero trovarsi sotto le falesie. Il contatto diretto con parti taglienti mentre si arrampica è un altro fattore che può danneggiarle.

Quando una corda è troppo usurata e diventa pericolosa, prima di tutto la cosa principale è la manutenzione, la verifica del dispositivo prima dell'uso. Quando si usa la corda si passa sempre tra le mani facendo una verifica tattile. Magari può essersi danneggiata per la caduta di un sasso, per lo sfregamento su una parete, ed è importante accorgersene in tempo. Bisogna controllare se ci sono tagli, filamenti recisi, se la circonferenza della corda è intatta e soprattutto se si vede l'anima della corda: in questo caso se si ha un dubbio non va utilizzata.

Inizia controllando le estremità della corda. Se sembrano, con l'anima a vista e la guaina tutta danneggiata, vanno tagliati e saldati. In laboratorio, un coltello riscaldato che taglia e salda allo stesso tempo. A casa, usa le forbici o un taglierino, quindi scalda l'estremità con un accendino, prendendoti il tempo di risaldare insieme l'anima e la guaina della corda.

Quindi, fai il punto su tutto il resto della corda. Basta prenderla tra l'indice e il pollice e farla scorrere. Le dita ti permetteranno di rilevare tutti i difetti della tua corda.

Lavare la corda d'arrampicata si dovrebbe fare ogni volta che notiamo quanto essa sporchi il Gri gri o l'assicuratore dove scorre, così come le nostre mani o i guanti da sicura. Farlo nel modo corretto è l'unica opzione per fare di questa procedura un modo per allungare la vita della corda e non per accorciarla.

Lavare la corda a mano è il metodo più sicuro ed efficace per non danneggiarla e farla tornare splendente come da nuova. Bisogna usare una bacinella e un detergente specifico per le corde. Sarà sufficiente aggiungerlo alla bancinella con acqua tiepida (non superiore ai trenta gradi) per avere un risultato ottimale.

I detergenti sono indicati anche per lavaggi delicati in lavatrice, sempre con temperatura non superiore ai trenta gradi e senza l'utilizzo della centrifuga. Fare riferimento alle istruzioni presenti sulla tua corda, che hanno ovviamente la precedenza rispetto a quelle più generiche dei detergenti. Se la corda sembra rovinata, nel dubbio è sempre meglio sostituirla.

L'asciugatura deve avvenire in un luogo asciutto ma non alla diretta luce del sole. La corda si può appendere a uno stendino, oppure allargarla in terra sopra a un lenzuolo o a qualche altro materiale che ne assorba l'umidità.

Uno degli errori più comuni è quello di lasciare la corda in macchina, che poi a sua volta sarà parcheggiata per tutta una settimana sotto al sole davanti all' ufficio. Le temperature molto alte, così come l'umidità, possono danneggiarla notevolmente. Per lo stesso motivo, non andrebbe mai messa via quando è umida, ma fatta asciugare.

Il buon senso ci dice che è buona norma evitare di passeggiare sulle corde proprie ed altrui con o senza scarpe, così come usarle come cuscinetto mentre ci si mette le scarpette.

VERIFICA DI UNA FUNE CONFORMI ALLE NORME CE EN 365

1) Posizionare la fune su un supporto adeguato
Deve obbligatoriamente avere: una marcatura conforme alla norma EN 365;
questa marcatura deve evidenziare:

  • il nome del costruttore
  • la marcatura CE
  • la referenza del prodotto
  • il numero di lotto o di serie
  • il numero di CE
  • l’anno di fabbricazione
  • la norma del prodotto
  • le istruzioni d’uso
  • la lunghezza (opzionale)
  • la resistenza massima (opzionale)

2) Verifica dello stato generale del cordino o della fune

  • Spelature
  • Tagli
  • Aggressione dovuta a metallo in fusione
  • Guaina o trefolo sfilacciati
  • Stato di rigidità
  • Stato farinoso

Questi elementi sono cause che prevedono l’eliminazione della fune.

Grazie ad un team di tecnici specializzati, la C.D.S. S.R.L. propone un servizio di ispezione periodica della corda, secondo quando previsto dalla normativa vigente. Il servizio di manutenzione è disponibile su tutti i principali marchi in commercio anche se non direttamente distribuiti dalla C.D.S. S.R.L.

Dopo ogni revisione DPI qualora si riscontrassero anomalie o non conformità, viene segnalata la situazione lasciando al cliente la possibilità di richiedere la riparazione dove possibile, la sostituzione o il reso del DPI non conforme. Alla fine di ogni visita verrà rilasciata una relazione d’intervento dove verranno riportati tutti i dati (matricola, posizione nell’azienda, costruttore, anno di produzione, data ultimo controllo ed eventuali anomalie.

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