MANUTENZIONE CORDINI DI POSIZIONAMENTO
I cordini di posizionamento si impiegano con le imbracature e le cinture di sicurezza in un “sistema di posizionamento sul lavoro” che consente di guadagnare una posizione stabile e sicura mantenendo libere le mani per lavorare con gli attrezzi.
Sono quindi quell’insieme di DPI di III^ categoria necessari all’operatore per lavorare con entrambe le mani libere mantenendosi in equilibrio.
Un cordino di posizionamento sul lavoro (secondo la norma EN 358:2019) è dotato di un elemento di regolazione della lunghezza deve essere staccabile (e indipendente), per cui almeno un’estremità del cordino di posizionamento deve poter essere fissata a un punto di ancoraggio adeguato; e l’elemento di regolazione della lunghezza deve poter essere collegato all’elemento di fissaggio della cintura.
Un sistema di cordini per arresto caduta non deve essere mai caricato dall’operatore per sospendersi durante l’attività lavorativa.
Al contrario può essere utilizzato per posizionarsi a caduta completamente impedita come nel caso dell’uso di alcuni dispositivi anticaduta di tipo guidato.
Allo stesso modo, un sistema di posizionamento non deve essere adottato per proteggersi da una possibile caduta a Fattore maggiore di 0-0,4.
Ma deve avere la sola funzione di mettere l’operatore in condizione di svolgere la mansione più agevolmente possibile, in equilibrio, impedendogli a priori la possibilità di cadere.
I cordini di posizionamento rispondono alla normativa tecnica UNI EN 358:2019.
“La norma si applica a cinture e cordini destinati al posizionamento sul lavoro o alla trattenuta. Essa specifica i requisiti, le prove, la marcatura e le informazioni fornite dal fabbricante.”
Un cordino di posizionamento si collega generalmente ad entrambi gli anelli laterali della cintura di posizionamento (EN 358) oppure all’anello ventrale (EN 813).
Nessun impedimento all’utilizzo del cordino di posizionamento EN 358 sugli anelli anticaduta EN 361 a patto che non interferisca con il funzionamento del cordino ad arresto caduta quando utilizzati in contemporanea.
Un cordino di posizionamento a norma UNI EN 358 è in genere dotato di dispositivo di regolazione a bloccaggio automatico, detto anche cricchetto, che consente l’allungamento o accorciamento del cordino mediante l’azione di una sola mano.
Quando è in tensione si blocca automaticamente.
Il cordino di posizionamento una volta regolato garantirà il comfort necessario all’operatore ma anche la sicurezza.
La normativa EN 358 prevede anche l’utilizzo, per il lavoro in trattenuta e senza alcun rischio di caduta, della sola cintura di sicurezza.
Possiamo dividere il posizionamento in due macro categorie:
All’interno della prima macrocategoria, possiamo identificare varie situazioni di lavoro in posizionamento:
I tralicci sono delle strutture metalliche normalmente destinate a sostenere gli elettrodotti, gli impianti di telecomunicazione e i sistemi funiviari.
Sono spesso caratterizzati da una struttura reticolare.
La tecnica di salita cambia in base alla conformazione del traliccio ed in particolare alla presenza o meno di una linea vita verticale permanente (EN 353.1-2 ).
Durante la salita, l’operatore deve mantenere il dispositivo anticaduta al di sopra del punto di attacco sternale dell’imbracatura in modo da evitare un fattore di caduta elevato cioè tra 0 e 1.
Senza linea vita verticale, l’operatore salirà utilizzando un cordino a Y con assorbitore di energia sempre collegato all’anello sternale EN361 dell’imbracatura completa.
La progressione avverrà inserendo i connettori terminali all’interno della struttura del traliccio, senza mai sganciarli contemporaneamente e senza mai superare in altezza l’ancoraggio più alto con l’attacco anticaduta dell’imbracatura (aggancio-sgancio).
Nel caso ci sia l’esigenza, l’operatore potrà, una volta raggiunta la sommità posizionare una linea vita verticale temporanea di corda.
Con essa potrà scendere e risalire il traliccio in modo sicuro assicurandosi con un dispositivo anticaduta.
In questa situazione, un cordino di posizionamento a norma EN 358 servirà per effettuare operazioni in punti intermedi del traliccio.
Una volta raggiunta la postazione di lavoro, il cordino gli permetterà di operare a mani libere in sicurezza.
Nel caso in cui l’operatore debba lavorare su una postazione privo di protezioni collettive ovvero dove ci sia possibilità di caduta, dovrà quindi individuare o posizionare un punto di ancoraggio certificato a cui collegarsi mediante un sistema di trattenuta.
Questo sistema consentirà all’operatore di lavorare a “caduta impedita”, ovvero rimanere in un’area sicura del piano orizzontale senza poter raggiungere i punti a rischio caduta.
Anche in questo caso si utilizza l’imbracatura anticaduta EN 361 e un cordino di posizionamento regolabile EN 358.
Nel Caso di lavoro sulle PLE l’operatore dovrà utilizzare un dispositivo di collegamento tra l’anello EN 361 dell’imbracatura e i punti di “ancoraggio” predisposti sulla struttura della piattaforma.
Questo impedirà all’operatore di essere sbalzato fuori della struttura in caso di improvvise oscillazioni o subire un effetto catapulta al momento di allontanarsi dalla struttura.
Nel caso di lavoro su scale fisse con linea vita verticale permanente, rigida o flessibile, l’operatore salirà e scenderà collegandosi ad essa mediante un dispositivo anticaduta di tipo guidato EN 353.
Se l’operazione si svolge sulla scala stessa o nell’immediata prossimità, l’operatore si potrà posizionare in modo sicuro utilizzando un cordino di posizionamento regolabile EN 358 passato all’interno tra piolo e montante.
Se l’operatore avrà l’esigenza di scollegarsi dalla linea vita per raggiungere un’altra posizione dovrà essere inoltre dotato di:
Nel caso in cui il lavoratore lavora in fune ovviamente si è già posizionati sulla corda di lavoro.
Per posizionamento si intende quindi la manovra di utilizzo di un dispositivo EN 358 per effettuare degli spostamenti di precisione rispetto alla linea di calata e trovarsi così nella posizione ideale per svolgere una mansione.
In questo caso generalmente si posiziona il cordino, o longe, all’anello di posizionamento ventrale EN 813.
Questo permetterà all’operatore, per esempio, di effettuare la necessaria pressione per utilizzare utensili come trapani o chiavi di serraggio.
VERIFICA DI UN CORDINO DI POSIZIONAMENTO CONFORME ALLA NORMA CE EN 358:
1) Posizionare il tenditore riduttore di cordino su un supporto adeguato.
Deve obbligatoriamente avere: una marcatura conforme alla norma EN 365;
questa marcatura deve evidenziare:
2) Verifica dello stato generale del cordino di posizionamento
3) Verifica dello stato generale cordino di posizionamento
4) Verifica dello stato generale della guaina
La guaina non è obbligatoria, se c’è essa deve essere in buono stato. In caso contrario, bisogna cambiarla.
N.B.: In ogni caso se c’è, bisogna farla scorrere al fine di ver ificare lo stato della fune che c’è sotto.
5) Verificare lo stato generale della fune
6) Verificare lo stato generale dei connettori
VERIFICA DI UN ASSORBITORE DI ENERGIA CONFORME ALLA NORMA CE EN 355
1) Posizionare l’assorbitore di energia su un supporto adeguato
Deve obbligatoriamente avere: una marcatura conforme alla norma EN 365;
questa marcatura deve evidenziare:
2) Verifica dello stato generale dell’assorbitore di energia
3) Verifica dello stato generale dell’assorbitore di energia
Lacerazione del sacchetto o dell’assorbitore
Questi elementi sono cause che prevedono l’eliminazione dell’assorbitore di energia.
4) Verificare lo stato generale della fune
5) Verificare lo stato generale dei connettori
VERIFICA DEGLI ANELLI DI FETTUCCIA CONFORMI ALLA NORMA CE EN 795
1) Posizionare l’anello di fettuccia in modo da poterlo visionare sotto tutti gli angoli.
Deve obbligatoriamente avere:
2) Verifica dello stato generale di tutti gli anelli di fettuccia
3) Verifica di tutte le cuciture
Le stesse non devono essere: spelate, spezzate, tagliuzzate.
Questi elementi sono cause che prevedono l’eliminazione degli anelli di fettuccia.
Inizia controllando le estremità del cordino. Se sembrano, con l'anima a vista e la guaina tutta danneggiata, sostituita.
Lavare il cordino si dovrebbe fare ogni volta che notiamo quanto esso sporchi il Gri gri o l'assicuratore dove scorre, così come le nostre mani o i guanti da sicura. Farlo nel modo corretto è l'unica opzione per fare di questa procedura un modo per allungare la vita del cordino e non per accorciarlo.
Lavare il cordino a mano è il metodo più sicuro ed efficace per non danneggiarla e farla tornare splendente come da nuova. Bisogna usare una bacinella e un detergente specifico per i cordini. Sarà sufficiente aggiungerlo alla bancinella con acqua tiepida (non superiore ai trenta gradi) per avere un risultato ottimale.
I detergenti sono indicati anche per lavaggi delicati in lavatrice, sempre con temperatura non superiore ai trenta gradi e senza l'utilizzo della centrifuga. Fare riferimento alle istruzioni presenti sul cordino, che hanno ovviamente la precedenza rispetto a quelle più generiche dei detergenti. Se il cordino sembra rovinato, nel dubbio è sempre meglio sostituirlo.
L'asciugatura deve avvenire in un luogo asciutto ma non alla diretta luce del sole. Il cordino si può appendere a uno stendino, oppure allargarlo in terra sopra a un lenzuolo o a qualche altro materiale che ne assorba l'umidità.
Uno degli errori più comuni è quello di lasciare il cordino in macchina, che poi a sua volta sarà parcheggiata per tutta una settimana sotto al sole davanti all' ufficio. Le temperature molto alte, così come l'umidità, possono danneggiarlo notevolmente. Per lo stesso motivo, non andrebbe mai messo via quando è umido, ma fatto asciugare.
Il buon senso ci dice che è buona norma evitare di passeggiare sul cordino proprie ed altrui con o senza scarpe, così come usarlo come cuscinetto mentre ci si mette le scarpette.
Grazie ad un team di tecnici specializzati, la C.D.S. S.R.L. propone un servizio di ispezione periodica della corda, secondo quando previsto dalla normativa vigente. Il servizio di manutenzione è disponibile su tutti i principali marchi in commercio anche se non direttamente distribuiti dalla C.D.S. S.R.L.
Dopo ogni revisione DPI qualora si riscontrassero anomalie o non conformità, viene segnalata la situazione lasciando al cliente la possibilità di richiedere la riparazione dove possibile, la sostituzione o il reso del DPI non conforme. Alla fine di ogni visita verrà rilasciata una relazione d’intervento dove verranno riportati tutti i dati (matricola, posizione nell’azienda, costruttore, anno di produzione, data ultimo controllo ed eventuali anomalie.