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Treppiedi e Tripodi

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Sistemi Anticaduta

MANUTENZIONE TREPPIEDI O TRIPODI

Il treppiedi o tripodo in alluminio fa parte dei dispositivi di protezione contro le cadute dall’alto. Il treppiede deve essere usato come un elemento del dispositivo di protezione contro le cadute dall’alto. Il treppiede per l’uso insieme ai dispositivi di soccorso e sollevamento sono dispositivi progettati per lavorare su spazi confinanti che richiedono l’uso di almeno un punto di ancoraggio per lavorare in sicurezza. In ogni caso il treppiedi garantisce la sicurezza ad al massimo una persona.

Certificati e conformità alle norme:

  • a) EN 795:2012 TIPO B
    Dispositivo utilizzato come punto di ancoraggio temporaneo da una persona certificato UE.
  • b) EN 1496:2006 TIPO B
    Dispositivo utilizzato insieme alle attrezzature come dispositivo di soccorso per una persona sola. Conforme alla norma e al documento EN 1496/B:2006. Senza certificato UE.

La norma stabilisce i requisiti, i metodi di prova, le istruzioni per l’uso e la marcatura dei dispositivi di ancoraggio progettati solo per utilizzarli con dispositivi di protezione individuale per impedire le cadute dall’alto.

La normativa UNI EN 795 va a specificare per ogni classe quali tipi di ancoraggio sono previsti e dove possono essere installati, per impedire ai lavoratori eventuali cadute dall’alto mentre effettuano degli interventi.

Quando si parla di ancoraggio UNI EN 795 Tipo A ci si riferisce a dispositivi di ancoraggio puntuali muniti di uno o più punti fissi per alloggiare il moschettone, senza indicare se si tratta di ancoraggi di classe A1 o di ancoraggi UNI EN 795 classe A2.

L’entrata in vigore nel 2012 della nuova versione della UNI EN 795, i dispositivi di ancoraggio puntuali UNI EN 795 classe A1-A2 vengono indicati semplicemente come dispositivi di ancoraggio puntuali UNI EN 795 Tipo A.

Il produttore ha l’obbligo di indicare nei documenti associati al prodotto le condizioni d’uso e specificare se un ancoraggio è indicato per funzionare solo su determinati supporti, o solo applicando carichi orientati in base ad una direzione specifica.

I dispositivi di ancoraggio vengono conformi alla norma UNI EN 795:

  • Tipo A - punti fissi di ancoraggio;
  • Tipo B - ancoraggi temporanei;
  • Tipo C - linee vita flessibili;
  • Tipo D - linee vita rigide;
  • Tipo E - ancoraggi a corpo morto.

Ancoraggi di Tipo A
Includono ancoraggi strutturali progettati per fissarli a superfici verticali, orizzontali e inclinate, come pareti, colonne, architravi, e per fissarli a tetti inclinati.

Ancoraggi di Tipo B
Si tratta di ancoraggi provvisori portatili e comprendono una vasta gamma di prodotti che consentono di risolvere qualsiasi necessità di ancoraggio mobile nelle situazioni che si possono venire a creare. Tutti i dispositivi di questa categoria hanno in comune il fatto che sono smontabili.

Il treppiedi è uno strumento adatto e utile all’accesso, lavoro e recupero negli spazi confinati ma il suo impiego, per la sua costruzione, è limitato ad alcune situazioni tecniche.

Non è quello strumento che “va bene per tutti gli spazi confinati”.

Il treppiedi ha, per definizione, 3 “gambe” incernierate ad una estremità composta in genere da una piastra munita di un ancoraggio.

Le 3 gambe, nemmeno a dirlo, sono munite di 3 piedi stabilizzatori disposti ai vertici di un ipotetico triangolo equilatero.

Quindi, senza che rispolveriamo i libri di geometria delle medie, una gamba è necessariamente opposta alle altre 2.

I casi in cui un tripode può essere impiegato sono limitati a:

  • tombini;
  • fosse strette;
  • passi d’uomo (orizzontali, con accesso verticale);
  • crepacci (se parliamo di soccorso in montagna);

è inutilizzabile per tutti gli altri casi:

  • vasche;
  • fosse larghe;
  • accessi orizzontali (salvo alcuni modelli speciali);
  • reattori chimici;
  • vani motore;
  • tunnel;
  • gallerie;
  • altiforni;
  • tini con portelle verticali;
  • ecc. ecc.

L’accesso allo spazio confinato può essere:

  • verticale su passo d’uomo;
  • verticale su bordo lineare;
  • orizzontale semplice;
  • ingresso orizzontale con sviluppo verticale;
  • inclinato;

La quota dell’ingresso rispetto al piano stabile esterno allo spazio confinato, può essere al livello dell’operatore (fino a circa 1/1,5 m di altezza) oppure sopraelevato, verticale o orizzontale, come ad esempio l’accesso ad un silo mediante portella in parete a 3 m di altezza oppure l’accesso ad una botte da passo d’uomo posto in alto.

Un passo d’uomo è generalmente un tombino o una botola, circolare o squadrata, di dimensioni minime di 40 cm x 40 cm (diametro 40 cm).

Misure sotto le quali, per l’accesso, è necessario ricorrere a operatori molto magri e a speciali deroghe.

Il treppiede deve essere certificato a norma UNI EN 795 (tipo B) e dovrà essere munito di verricello che a norma UNI EN 1496 ovvero deve essere certificato per il salvataggio e recupero di persone.

Se il dislivello è superiore ai 2 m e l’accesso avviene per mezzo di scala a pioli verticale, oppure con calata in sospensione dell’operatore, il verricello dovrà avere anche un dispositivo anticaduta ausiliario, a norma EN 360.

Durante i lavori fare attenzione alla catena che unisce le game dei cavalletti. Pericolo d’inciampo.

Il treppiedi non deve essere mai utilizzato senza la catena. Le gambe devono essere sempre messe in sicurezza con la catena.

Evitare il lavoro nei luoghi dove l’utente può perdere l’equilibrio e sbattere contro qualcosa, dove le funi si possono incrociare o aggrovigliare con funi di un altro operaio nella stessa zona.

Il sistema di protezione contro le cadute dall’alto e i sistemi di soccorso utilizzati insieme a questo dispositivo devono soddisfare i requisiti delle norme EN (EN 795 per i dispositivi di ancoraggio; EN 362 per li elementi di collegamento; EN 361 per le imbracature; EN 360 per i sistemi di protezione contro le cadute dall’alto; EN 1496 per i dispositivi di sollevamento ; EN 1497 per le imbracature di soccorso; EN 341 per i dispositivi di discesa).

La forza massima di arresto della caduta che reagisce sull’utente del sistema di protezione contro le cadute dall’alto dotato di imbracatura, nel momento dell’arresto della sua caduta è limitata nell’Unione Europea a 6 KN. Il sistema di protezione dell’utente contro le cadute dell’alto deve contenere gli elementi di riduzione della forza massima di arresto della caduta che reagisce sull’utente, fino a 6 KN.

Assicurarsi che il dispositivo sia posizionato verticalmente su una superficie stabile e dura. La superficie deve reggere il carico.

In ogni caso il treppiedi garantisce la sicurezza ad al massimo una persona.

Il dispositivo di ancoraggio oppure il punto di ancoraggio per il sistema di protezione contro le cadute dall’alto deve essere sempre regolato e il lavoro va effettuato in modo tale da minimizzare il pericolo di caduta e l’altezza di un’eventuale caduta. Il dispositivo di ancoraggio deve essere posizionato sopra il posto di lavoro dell’utente. La forma e la struttura del dispositivo di ancoraggio devono prevenire lo scollegamento accidentale del dispositivo. La resistenza statica minima del dispositivo è di 12 KN. Si raccomanda l’utilizzo dei punti strutturali di ancoraggio certificati e con marcatura, conformi alla forma EN 795.

I dispositivi di protezione individuale possono essere utilizzati soltanto dalle persone informate sulla sicurezza del loro uso.

Non possono essere utilizzati dalle persone il cui stato di salute possa influire sulla sicurezza dell’utente dei dispositivi, sia in condizioni normali che di emergenza.

Per il luogo in cui viene utilizzato il dispositivo è necessario elaborare un piano d’emergenza che può verificarsi durante il lavoro.

E’ vietato integrare e modificare il dispositivo senza il previo consenso del produttore rilasciato per iscritto.

Tutte le riparazioni possono essere effettuate soltanto dal produttore del dispositivo o da un rappresentante autorizzato.

I dispositivi di protezione individuale possono essere utilizzati soltanto nei limiti dei propri parametri nominali e per scopi per i quali sono stati prodotti.

L’utente è responsabile del proprio dispositivo di protezione individuale.

Prima di ogni utilizzo è necessario assicurarsi che gli elementi che fanno parte del sistema di protezione anticaduta siano compatibili. E’ necessario controllare regolarmente tutti i moschettoni e i dispositivi di regolazione, per eliminare gli eventuali allentamenti e la possibilità di scollegamento degli elementi.

E’ vietato utilizzare composti di più elementi, nei quali le funzioni di sicurezza di uno degli elementi influiscono o disturbano le funzioni di sicurezza di un altro componente.

Per la sicurezza degli utenti è importante che il venditore fornisca anche le istruzioni d’uso, di manutenzione, di controlli periodici e di riparazioni nella lingua del Paese di destinazione delle attrezzature.

L’imbracatura di sicurezza è l’unico elemento consentito per sorreggere il corpo umano durante l’utilizzo del sistema di protezione contro le cadute.

Durante l’utilizzo dell’imbracatura per il collegamento del sistema di protezione, è necessario utilizzare soltanto punti di collegamento segnati con una lettera maiuscola “A”.

E’ obbligatorio controllare lo spazio sotto l’utente nel luogo dei lavori, in modo tale che in caso di caduta l’utente non cadesse per terra o non urtasse contro nessun altro oggetto che si trova sulla traiettoria della caduta. Le distanze obbligatorie devono essere verificate nelle istruzioni d’uso dell’attrezzature.

Esistono tanti pericoli che possono influire sull’efficienza del dispositivo, nonché le relative precauzioni che devono essere osservate durante l’utilizzo del dispositivo, specie in caso di:

  • Nastri o funi di sicurezza che passano sopra o si intrecciano sui bordi taglienti;
  • tutti i difetti come tagli, ragnature o corrosione;
  • effetti delle condizioni atmosferiche;
  • cadute a pendolo;
  • temperature estreme;
  • reagenti chimici;
  • conduttanza specifica.

Prima di ogni utilizzo del dispositivo di protezione individuale è necessario effettuare un breve controllo delle attrezzature, per assicurarsi che siano idonee all’uso e funzionino bene. Durante il controllo vanno controllati tutti gli elementi del dispositivo dal punto di vista di danni, eccessivo logorio, corrosione, ragnature, tagli o malfunzionamenti, specie:

  • nelle imbracature e cinture: fibbie, elementi di regolazione, elementi di collegamento, nastri, cuciture, nodi;
  • negli ammortizzatori di sicurezza: nodi di collegamento, nastri, cuciture, cassetta, connettori;
  • nei nastri in tessuto, funi di sicurezza o di guida: funi, nodi, redance, elementi di collegamento, armatura;
  • nelle funi d’acciaio, funi di sicurezza o di guida: cavi, fili, morsetti, boccole, nodi, redance, elementi di collegamento, elementi di regolazione;
  • nei sistemi di protezione con argano: cavi o nastri, funzionamento corretto dell’avvolgitore e del freno automatico, cassetta, ammortizzatore, elementi di collegamento;
  • nei dispositivi a blocco automatico dotati di guida: cassetta del dispositivo autofrenante, funzionamento del pattino, blocco, rivetti e viti, elemento di collegamento, ammortizzatore;
  • nei moschettoni: corpo principale, rivetti, nottolino, funzionamento del blocco;
  • nei treppiedi: gambe, coppiglie di sicurezza, viti a occhiello, piedini, catena, elementi di collegamento.

Oltre al normale controllo visivo effettuato prima, durante e dopo ogni utilizzo, il treppiedi deve essere esaminato da una persona competente con frequenza di 12 mesi, a partire dalla data del primo utilizzo del prodotto; la registrazione data e dei successivi controllori deve essere effettuata sulla scheda di vita del prodotto: conservare la documentazione per il controllo e per riferimento per tutta la vita del prodotto. Controllare la leggibilità delle marcature del prodotto. Se l’articolo o uno dei suoi componenti mostrano segni d’usura o difetti, deve essere sostituito o riparato dal fabbricante o da un centro autorizzato, anche solo in caso di dubbio. Ogni elemento che fa parte del sistema di sicurezza può essere danneggiato durante una caduta e deve dunque sempre essere esaminato prima di essere riutilizzato.

Ogni prodotto coinvolto in una grave caduta deve essere sostituito o ispezionato e riparato da fabbricante o da un centro autorizzato, in quanto può aver subito danni strutturali non visibili ad occhio nudo.

La durata di vita del treppiedi è illimitata, in assenza di cause che lo mettano fuori d’uso e a condizione di effettuare controlli periodici un volta ogni 12 mesi a partire dalla data del primo utilizzo e di registrare i risultati nella scheda di vita. I fattori che possono però ridurre la vita del prodotto sono: utilizzo intenso, danni ai componenti del treppiedi, contatti con sostanze chimiche, temperature elevate, abrasioni, tagli, urti violenti, errori nell’uso e nella conservazione raccomandati.

I dispositivi di protezione individuale devono essere trasportati in imballo per garantire la protezione contro il danneggiamento o l’umidità.

I dispositivi di protezione individuale possono essere puliti in modo che non influisce negativamente sui materiali dai quali sono stati realizzati. In caso di alcuni prodotti tessili, è necessario utilizzare detergenti delicati per tessuti, lavare a mano o in lavatrice. Sciacquare in acqua. Gli elementi in materie plastiche possono essere puliti soltanto con acqua. Se il dispositivo si bagna durante l’utilizzo o in seguito al suo lavaggio, è necessario lasciarlo asciugare in modo naturale, lontano dalle fonti dirette di alte temperature. In caso di prodotti metallici, alcune parti meccaniche (molla, tassello, cerniera, ecc..) possono essere regolarmente lubrificate per migliorare il loro funzionamento.

I dispostivi di protezione individuale devono essere conservati in un imballo non aderente, in luoghi ben ventilati, protetti dalla luce diretta del sole, raggi ultravioletti, umidità, bordi taglienti, temperature estreme e sostante corrosive o aggressive.

Durante la revisione il personale che effettua il controllo verifica che il treppiedi abbia la marcature CE ben leggibile.

Qualora si riscontrassero anomalie o non conformità, viene segnalata la situazione lasciando al cliente la possibilità di richiedere la riparazione dove possibile, la sostituzione o il reso del DPI non conforme. Alla fine di ogni visita verrà rilasciata una relazione d’intervento dove verranno riportati tutti i dati (matricola, posizione nell’azienda, costruttore, anno di produzione, data ultimo controllo ed eventuali anomalie ed indicando la data prevista per il successivo controllo ispettivo.

Grazie ad un team di tecnici specializzati, la C.D.S. S.R.L. propone un servizio di ispezione periodica della treppiedi, secondo quando previsto dalla normativa vigente. Il servizio di manutenzione è disponibile su tutti i principali marchi in commercio anche se non direttamente distribuiti dalla C.D.S. S.R.L.

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