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Maniglioni Antipanico

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Maniglioni Antipanico

Le porte antincendio, salvo casi particolari, devono “aprirsi a semplice spinta dall’interno nel verso dell’esodo”.

L’efficienza nel tempo dei dispositivi di apertura si può mantenere solamente con un’accurata manutenzione e con una misura periodica delle loro forze effettivamente necessarie a sbloccare le porte installate sulle vie di esodo (dinamometro).

Secondo il decreto 03.11.2004 del Ministero dell’Interno e secondo le norme EN 1125-2008-1 i dispositivi per uscite antipanico sono concepiti per essere utilizzate in situazione di panico.

La norma UNI1125 stabilisce i requisiti che un dispositivo antipanico per uscita di sicurezza deve avere per garantire una via di fuga sicura ed efficace e cioè un maniglione antipanico che deve essere sempre apribile in qualsiasi momento e da chiunque (compresi bambini, anziani, portatore di disabilità, ecc.) esercitando uno sforzo minimo con le mani, il corpo o altro su qualsiasi punto della barra orizzontale.

Il 18 febbraio 2013 è stato il termine ultimo del transitorio per la sostituzione dei maniglioni antipanico o maniglie o piastre a spinta non marcati CE delle porte installate lungo le vie di esodo nelle attività soggette al controllo dei Vigili del Fuoco in accordo con il DM 3 novembre 2004.

La manutenzione del maniglione antipanico è obbligatoria per legge. Infatti secondo il DM 10.03.1998 e la norma UNI 1125:2008, i maniglioni presenti sulle porte tagliafuoco, e che hanno il compito di facilitare le operazioni di evacuazione in caso di emergenza, devono essere sottoposti a un controllo minimo semestrale.

Quando si parla del delicato argomento delle “manutenzioni” è bene distinguere due diverse soluzioni che si differenziano per la frequenza:

  • Manutenzione ordinaria, effettuata una volta al mese, consiste in riparazioni di lieve entità e verifica di tutte le componenti, in modo da essere funzionanti;
  • Manutenzione straordinaria: effettuata semestralmente da persona specializzata che misura doversi parametri di funzionamento.

Secondo le norme UNI EN 179 e UNI EN 1125 i controlli di manutenzione comprendono una serie di operazioni.

I maniglioni antipanico hanno una manutenzione particolare che si struttura in diverse fasi:

  • Il controllo della contro bocchetta e sua disotturazione;
  • Il controllo e lubrificazione di tutti i componenti del maniglione antipanico;
  • La verifica del fissaggio o avvitamento di viti nelle cerniere, cuscinetti, bracci articolanti e serrature;
  • La verifica, utilizzando un dinamometro, delle forze di azionamento impiegate per aprire la porta. Queste forze non devono superare 80N su qualsiasi punto della barra orizzontale e non devono subire modifiche;
  • La verifica della presenza di oggetti che ostruiscono la corretta apertura o dispositivi di bloccaggio aggiunti dopo la sua installazione originaria;
  • Il controllo e la regolazione dello scrocco, della maniglia esterna e del maniglione antipanico;
  • Il controllo e la regolazione del selettore di chiusura, del flusch-bolt anta secondaria.

I proprietari e i responsabili di abitazioni ed edifici privati o i responsabili della sicurezza per gli edifici pubblici devono garantire che le porte e i loro accessori siano in buone condizioni d’uso e che vengano applicate linee guida regolari per l’assistenza e la manutenzione da parte di personale appropriati e qualificato. Solo così si garantirà la maggiore durata dei sistemi di sicurezza.

Pertanto la CDS S.r.l. è abilitata con personale competente e qualificato all’istallazione, alla manutenzione e alla riparazione dei maniglioni antipanico, ai sensi del D.M.10.03.1998 allegato VI Punto 6.3-6.4 e ai sensi della norma UNI 1125:2008.

Una volta svolte tutte le operazioni di verifica sarà rilasciato la relativa certificazione che attesta la conformità del maniglione antipanico e sarà apposto il cartellino di manutenzione sulla porta.

Ogni porta in esercizio sarà dotato di cartellino su cui sarà riportato:

  • Nome del manutentore e firma dell’addetto;
  • Data della verifica e/o intervento a seguito del quale è stato applicato.


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